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4z4
14.11.02 4z4, a net art no show.
L'operazione più recente di Linkoln.net è quella di una anti-mostra online di lavori, che si abbeverano alle sorgenti dell'arte concettuale, traducendola egregiamente nei protocolli del web. Intitolata 4z4; a net art no show la microrassegna incorona l'opera più rappresentativa di questa tendenza 'Emptywebsite.com', un lavoro del 1998, fatto di una pagina completamente bianca con nulla al suo interno e nel codice le parole da indicizzare (empty, blank, vacant, vacuum, vacuity, vacancy, void, zilch, nada, empty website, empty web-site, wasteland, nothing, null, nil, zero, emptiness, whitespace, nullibiety). Allo stesso modo 'Nowhere.com' è compreso con la sua unica pagina da cui non si esce, pur contornata di illustrazioni, animazione e cinguettio che reagisce al mouse, oltre a 'Nonplace.com', che è costituito solo da una FAQ di domande filosofiche e, a volte, ridondanti. Inclusi pure 'Dada.com', costituito solo da una pagina con la 'Ruota di bicicletta' di Duchamp, e 'Bansky', un sito di graffiti urbani, che, per contrasto, rinnegano il vuoto imposto dalle vernici coprenti. I lavori sembrano trasudare un singolare nichilismo digitale che apre le porte a riflessioni nuove, fatte di una negazione creativa delle possibilità del mezzo, in contrasto con la sottrazione di fregi attuata nelle pratiche minimaliste. Il nulla però può evocare il tutto che non c'è o che si è già sperimentato remando con tutte le forze contro la velocità produttiva dell'insensata industria. Come dicono i curatori "immaginate un net space dove le pagine '404, page not found' fanno andare pian piano in decadimento il web..."