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.emusic 10.05.06 Abe & Mo Sing the Blogs. Mentre il popolo di internet comincia a interrogarsi se il web 2.0 stia diventando noioso, con tutti i suoi services e plugins, gli artisti continuano l'esplorazione delle possibilità offerte dai blogs come generatori di testi. In Abe & Mo Sing the Blogs, Abe Linkoln e Marisa Olson mescolano il non più innovativo fenomeno giapponese del karaoke con il blog global trend, intonando alcuni posts dai loro web logs preferiti. Il progetto, ospitato al Whitney Museum's Artport, è una sorta di concept album nel quale ora Linkoln ora la Olson registrano una traccia mp3 il cui testo è costituito dal contributo ri-bloggato. Si va dalla versione hardcore del Breakfast Drug di übermorgen all'interpertazione 'a cappella' di 'Fuking Hate Horses, passando attraverso l'appropriazione post punk operata da Linkoln o la ricerca di genere intrapresa dalla Olson. Le domande che il progetto solleva o alle quali intende rispondere sono numerose. Se è vero che i blogs sono accreditati per 'dare voce alla gente', è possibile canalizzare questi streams of consciousness in generi, come si è fatto con la letteratura o con la musica? Altra domanda: dove finisce l'autore? Quando Abe e MO ri-bloggano un post, la scelta ricade su quello che leggono, che corrisponde loro e sentono proprio, ma è pensiero di altri decontestualizzato e tradotto in note. Forse network, inteso come comunità, come insieme di individui capaci di influenzarsi, che condividono le stesse paranoie e idiosincrasie è la risposta. Certo è che lo studio che Abe & Mo (si veda anche Universal Acid) stanno conducendo sul formato blog è ontologico per il web. Valentina Culatti |