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.art 25.06.04 AgoraXChange, società di universale abbondanza. Commissionata a Jacqueline Stevens e Natalie Bookchin dalla Tate Online di Londra, finanziato dalla Foundation for Art, Science and Technology di Daniel Langlois, AgoraXChange è per il momento una comunità online che si ripromette di discutere in un forum alcune spinose tematiche sociali, ed in un secondo tempo di progettare, sulla base delle dissertazioni avvenute in rete, un gioco multiutente volto a contestare la violenza e l'ingiustizia dell'attuale sistema politico mondiale. Attraverso una carrellata di slide intitolata The Saga of Nations, contenute nella sezione Theater del sito, le quali ricordano il fluire delle immagini nella trilogia "Qatsi" di Godfrey Reggio, si parte appunto dalla considerazione che il presente assetto sociale, caratterizzato dall'oppressione e dalla sofferenza, è governato da leggi e istituzioni, né naturali, né inevitabili, che deformano la vita materiale e psichica dell'uomo e impediscono lo sviluppo della creatività. Di conseguenza, i partecipanti al gioco sono stimolati a concepire un nuovo ordine mondiale che privilegi la creatività, l'empatia e la libertà, sulla base di quattro regole imprescindibili, ossia: no al matrimonio, all'eredità, alla proprietà privata e sì alla scelta della propria nazionalità. Nel momento in cui tale prima fase del gioco sarà completata, una commissione di artisti, attivisti, ed esperti di politica, ispirandosi ai contributi ottenuti, proporranno tre distinti prototipi di gioco, i quali saranno a loro volta sottoposti nuovamente ai partecipanti, affinché essi possano votare e decidere il modello definitivo per poi iniziare a svilupparlo. Pertanto, AgoraXChange dovrebbe diventare, secondo le due autrici, il nuovo medium attraverso il quale si possano realizzare le idee contenute nell'opera "Utopia" di Thomas More, principale fonte d'ispirazione del gioco. Non manca altresì, nella sezione Link, un elenco degno di nota con riferimenti ai filosofi e pensatori utopisti e socialisti. È inevitabile a questo punto rivolgere il pensiero anche a "computopia", la società dell'informazione del XXI secolo, "società di universale abbondanza" e dal carattere vagamente mistico, immaginata da Yoneji Masuda il quale delinea il "modo i cui quattro miliardi di esseri umani sono riusciti a superare la crisi energetica e l'esplosione demografica, a mettere al bando le armi nucleari e a realizzare il disarmo totale, a sconfiggere l'analfabetismo e a mettere l'uomo in relazione con dio, e lo hanno fatto senza la costrizione del potere e della legge ma contando sulla cooperazione volontaria di tutti i cittadini." Eleonora Calvelli |