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Collettivo A/traverso
Alice è il diavolo, Storia di una radio sovversiva
<book> Shake Underground
ISBN 952-91-5880-5
'Ragionare non per metafore ma per metamorfosi.'
'Zut è divenire perfettissimo, perfettissimo è divenire Zut.'
'Radio Alice è una prova, una delle tante', in onda nell'etere, a Bologna , a partire dal 9 Febbraio 1976, chiusa dalla polizia il 12 Marzo 1977, responsabile, a detta degli accusatori, di aver organizzato e diretto i disordini di quei giorni, gli scontri di piazza succeduti alla morte del compagno Francesco Lorusso. Alice riprenderà subito a trasmettere, ospitata da altre emittenti, riuscendo a dar voce ad una delle insurrezioni più significative delle ultime decadi e conquistando presto la propria riapertura grazie alla mobilitazione generale. Le sabbie malsane del decennio successivo, fra normalizzazioni e patinati conformismi sociali, avrebbero inghiottito le lotte, gli entusiasmi, le coraggiose sperimentazioni di un isterico ma creativo periodo. Radio Alice continuerà il suo percorso di ricerca fino al 1981, una nuova onda in tutti i sensi, crinale fra epoche molto diverse, anni che sono passati sempre più difficili e tormentati: da allora niente sarà più lo stesso. 'Alice è il diavolo - Storia di una radio sovversiva', con allegato un interessante cd contenente le registrazioni originali recentemente dissequestrate, offre un'istantanea nitida di quelle esperienze, con numerosi materiali sistematizzati da Bifo e Gomma. La singolarità del caso Alice e di A/traverso, inquieto foglio neo-dada e rivista dell'autonomia più feconda, felicemente trasgressiva, scontrosa, pulsante dell'ideologia che muore e della fine della politica, deborda però dalle semplici pagine di ricordi, seppur di cronache non ordinarie, mostrando ancora intatta, ben venticinque anni dopo, la forza e l'attualità di quelle intuizioni. Questo denunciando il potere di ogni discorso che rimuova il desiderio dalla vita quotidiana, facendo del linguaggio destrutturato e delirante una potente arma di classe, mettendo a nudo la reale miseria della società pur nell'abbondanza della produzione e riconoscendo alla sfera dell'immaginario, anticipatamente sui tempi, un ruolo essenziale nel divenire sociale. Non solo quindi un testo storico, o di sole testimonianze, ma un importante momento di riflessione e di raccordo con le nuove emergenze dei movimenti globali alternativi autorganizzati, che non possono prescindere da quelle esperienze, né pensare di limitare il proprio raggio d'azione al semplice antagonismo. Le onde di Radio Alice, perse nel vuoto, ripetono 'abbasso'/spediscono messaggi non comprensibili, pervertono l'ordine del linguaggio-prodotto, elementi fuzzy di una nuova soggettività che rimodella le coordinate di tutte le tendenziali trasformazioni possibili.

Aurelio Cianciotta