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.emusic 22.02.05 AudioPool, il software per i suoni liquidi. La definizione di 'onde' sonore rappresenta un'astrazione delle vibrazioni trasmesse nell'aria dai suoni originari. Ma la scelta di una rappresentazione che richiami il concetto di 'liquido' (le onde, appunto), rende in maniera estremamente efficace l'idea dei suoni come (non)materia in espansione, difficilmente irregimentabili nella diffusione spaziale e soggetti ad uno sconfinamento poco prevedibile. AudioPool di Tom Betts / Nullpointer mette a frutto questa concenzione in un software che tratta i suoni come gocce d'acqua facenti parte di un'unica piscina. Le fonti a cui attingere sono molteplici (compact disc, input da microfono, ricerche in rete), e il tutto viene rimescolato in una struttura algoritmicamente decisa a priori, pronta però a modificarsi progressivamente, lasciando spazio ai nuovi suoni, mettendo allo stesso tempo da parte quelli già utilizzati. Visivamente questo viene reso in pattern di onde sulla superficie bidimensionale dello schermo, che risulta così attrettanto fluida nelle trasformazioni. Nella nostra dimensione quotidiana le 'orecchie' elettroniche attivate dalla miriade di microfoni implementati nelle apparecchiature di consumo (telefoni cellulari e fissi con call center che registrano tutti gli input delle chiamate, pc e palmari con microfoni integrati, riproduttori mp3 usabili come registratori vocali...) comportano altrettante registrazioni che vanno a formare infiniti possibili combinazioni di suoni, ovvero altrettante 'piscine' sonore e immateriali in cui muoversi. A restare 'umidi' in definitiva sono i suoni e le nostre percezioni, che riescono a 'vedere' un processo uditivo a cui sono abituate, svolgersi man mano, fino a che il tutto non risulta come un unico sentire in due dimensioni contemporanee audio e video. |