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26.11.02 Bastard Pop, il remix plagiarista.
Anche se ormai il fenomeno conta già un paio d'anni, il 'bastard pop' o 'pop plagiarista' che dir si voglia è un nuovo genere musicale ufficialmente riconosciuto solo dai commercianti di vinile, soprattutto per dj, che ne spacciano gioiosamente le copie incise su 'white label'. Anche se i suoi detrattori la bollano come una diversa sfumatura del bootlegging, fenomeno di stampare clandestinamente i concerti live delle star e le loro incisioni rare, questa nuova forma d'arte sonora fa del plagiarismo il suo principio portante e del pop la sua argilla acustica, costruendo mirabili remix fra improbabili accostamenti di artisti. La sottrazione a piene mani di materiale coperto dal diritto d'autore rende evidente negli eccellenti risultati ascoltabili, l'unica discriminante che lega i rapporti fra artista ed etichetta: la possibilità di pagare le cifre necessarie per servirsi di materiale altrui. Questi anonimi artisti della sovrapposizione a più livelli dei brandelli del pop, mescolando e accostando artisti come Prodigy e Britney Spears senza alcun timore reverenziale, così come Destiny Child e Nirvana o Whitney Houston e Kraftwerk ('I Wanna Dance With Numbers'). Le creature musicali così create sono da alcuni fan considerate come i migliori dischi prodotti dai rispettivi artisti, che a loro volta ignorano perloppiù la natura di queste liberate produzioni.