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Beatbox, Andy Huntington
04.10.05
Beatbox, programmare una drum machine fisica.
Il mettere in sequenza dei suoni è solitamente un processo puramente digitale, che anche nelle sue possibili interfacce fisiche (come in Audiopad o Block Jam) porta l'utente a trascendere dalla fisicità degli oggetti 'aspettando' che l'elettronica faccia il suo invisibile corso. Beatbox, invece, di Andy Huntington è una drum machine fisicamente programmabile che ha la peculiarità di funzionare con una sorta di hub a cui collegare dei piccoli dispositivi 'vibranti' in maniera programmata. Queste micro-percussioni semi trasparenti hanno una luce verde che s'illumina quando vengono attivate e le loro vibrazioni fisiche sono amplificate o tradotte in suoni dagli altri oggetti su cui vengono poggiati o a cui vengono accostati. In questo senso la simbiosi fra macchina e suoni viene costruita di volta in volta e la programmabilità, variabile al volo, si riflette sulla fisicità circostante moltiplicando le possibilità d'interazione e variazione. Il livello d'interazione, appunto, è tale da incoraggiare l'utente alla performance e alla sperimentazione, rendendo il dispositivo un strumento digitale realmente interfacciato col mondo reale.