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Eugene Thacker, Biomedia, University of Minnesota Press . book
Eugene Thacker
Biomedia
<book> University of Minnesota Press
ISBN 0816643539
Le trasformazioni organiche indotte sono un nervo scoperto per la sensibilità degli esseri umani, rappresentando di per sè l'incertezza verso modelli corporei in divenire, flebili nella loro sperimentale costituzione. In questo testo viene riassunta un'analisi dettagliata ed esaustiva (quanto unica) delle relazioni fra biotecnologie e media studies, capace di essere criticamente sistematica nei loro risvolti etici, sociali e mediatici. Partendo dalle solide basi delle pratiche contemporanee, nel testo emerge una fondata consapevolezza dei meccanismi d'integrazione fra tecnologie di ricerca avanzate e intervento sulla complessità dello sviluppo. Dalla descrizione dei matrimoni combinati fra industria e ricerca fino ai molteplici approcci open source sviluppati dalle comunità spontanee di addetti ai lavori, come il celebre Bioperl, una variazione del Perl per manipolare DNA e proteine, lo sforzo dell'autore è quello di dissociare il medium dal processo. In questo modo vengono messe in luce le relazioni fra i due differenti codici in gioco: quello biologico e quello informatico, entrambi usati per la descrizione di entità e processi. In questo senso la 'dry biology', ossia lo studio della biologia in cui non si usano le componenti organiche di per sè, rende una prospettiva nuova delle stesse materie organiche, in cui "i dati non sono capaci di visualizzare o rimpiazzare il corpo, ma di fornire un indice della sua trasformabilità". E su questi ed altri principi che la componente mediatica delle biotecnologie viene sfruttata all'osso dall'arte biotech, che, quando non fa inutile "retorica della meraviglia", riesce a provocare seri smottamenti nella propoganda dell'industria e di conseguenza nei fangosi terreni dell'etica, spesso arenati su posizioni naturiste a priori. I Critical Art Ensemble e la loro recente tragica messa sotto accusa da parte del sistema di potere americano sono uno dei segnali più evidenti che tesi e riflessioni innovative e fuori dal coro sono quantomai necessarie per comprendere e dibattere una biologia che ben lungi dallo smaterializzarsi, sta esplodendo nelle sue compenenti organiche grazie all'infinita manipolazione delle sue informazioni intrinseche.