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17.05.02 La biometria delle impronte digitali ingannata da una giuggiola.
Tsutomu Matsumoto, uno studente laureato alla Yokohama National University ha presentato all'International Telecommunications Union's Workshop on Security a Seoul (Korea) due metodi per ottenere dei modelli di dita attraverso calchi artificiali. Il primo ricava il dito artificiale dal calco ottenuto con giuggiole (caramelle gommose) riscaldate. I modelli possono essere utilizzati con successo per avere accesso a macchine che richiedono un controllo biometrico delle impronte digitali. Il secondo metodo permette di ricavare le impronte da una qualsiasi superficie, come un bicchiere e ricavarne un attendibile originale, dopo averle digitalizzate con un microscopio, ritoccate con un programma di fotoritocco e stampate su una scheda rigida fotosensibile, che viene scavata nei punti impressionati. La gelatina che vi si versa permette di creare un altro dito di gomma. Il redattore della rivista Cryptogram che ha riportato la notizia ci scherza su, dicendo che le prove possono essere poi occultate, semplicemente mangiandole... Sebbene alcuni modelli più costosi rilevino anche la temperatura, e le variazioni di colore, questo metodo si è rivelato efficace nell'ottanta per cento dei casi, ed è stato testato su undici diversi lettori d'impronte digitali in commercio.