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18.05.04
Bootlegs, le opere della Whitney Biennial 2004 in vendita.
La lotta per la liberazione dalle grinfie dell'attuale diritto d'autore si combatte soprattutto sulle pratiche, e molti sono gli approcci che emergono giorno dopo giorno, capaci di contrastare concettualmente il monopolio dello sfruttamento intellettuale. Eric Doeringer, artista newyorchese, da tempo attua una strategia in cui propone la vendita di copie dichiarate di artisti famosi, non solo delle classiche antiche tecniche riprodotte in scala (pittura, collage , mixed media e quant'altro), ma anche delle installazioni video e delle opere d'arte elettronica, assemblando cd-rom con video e software scaricabili dalla rete, riprendendo le performance, applicando tecniche simili (rallentamento del video, effetti di photoshop, su parti di opere, e vendendo il tutto in package palesemente contraffatti. Il suo negozio è una bancarella per strada, zeppa di merce, che tipicamente sta di fronte all'entrata della rispettiva mostra. In Bootlegs, ad esempio ha raccolto molti dei pezzi più prestigiosi della Whitney Biennial 2004, documentando dettagliatamente le procedure applicate e dimostrandosi pure sensibile ad eventuali richieste degli artisti. L'interesse suscitato e la vendita costante a poco prezzo dei suoi 'falsi' artisticamente costruiti porta con sè una sentenza inappellabile per l'arte contemporanea, ossia la fine ridicola del feticcio e del genio che crea un oggetto da ammirare. La riproducibilità provata di molte opere crea delle copie, che qui, rappresentano un atto gestuale, una performance, che mira a dissacrare definitivamente la sacralità del mercato, riportando, con gusto, l'attenzione sulle idee e sulla loro libera circolazione.