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28.04.03 Boston Cyberarts 2003.
Si è inaugurata il 26 aprile l'edizione 2003 del Boston Cyberarts Festival, un'imponente manifestazione capace di distribuire gli eventi su tutta la metropoli, coinvolgendo istituzioni culturali private e pubbliche, universitarie e di semplice svago. Pur mescolando spesso tecnica e teoria, accostando cioè chi semplicemente ha applicato delle tecniche informatiche ad artefatti 'classici'. insieme a chi invece, fa della concettualità del digitale il suo lavoro, questa manifestazione continua a coinvolgere un'intera città per un paio di settimane. In calendario la presentazione del progetto Toy Symphony di Tod Machover del MIT e screening di video di computer art per 24 ore nel MIT List Visual Arts Center, la presentazione di Terpsichore's Haunt, nuovo lavoro dello Scientific Computing and Visualization group e 'Luminous Garden', l'installazione di Beth Galston che trasluce attraverso l'innesto elettrico di led in materiali organici. DIverse sono le mostre di stampe digitali, come 'TechArt' alla Bancroft Gallery o 'The New Renaissance', e in primo piano anche la web art 'Madam I'm Adam', una serie di installazioni di Isabella Stewart che vengono documentate e rimosse dopo poco, 'Art is @ everywhere' allestita sul sito dell'Art Institute di Boston, e A2DD2A (Analog to Digital Digital to Analog) presso la Fort Point Arts Community Gallery. Nutrito anche l'elenco di artisti che partecipano al progetto 'info@blah: overload and organization': Lia, Martin Wattenberg, Stanza, Joseph Smolinski, Anna Shapiro, Dextro e molti altri. Una sezione, infine, è specificamente dedicata alla 'public art' con più interventi di strada: 'Pedestrian', un'installazione fatta mi microproiezioni stradali vicino all'hotel @ MIT, 'Word On the Site', una proiezione di motti e proverbi su display in LED alla South Station, e 'Wounds' di Bruce Hanson, che proietta immagini di ferite sui corpi dei passanti.