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06.04.04
Brutal File Manager + PSDoom, sparare a files e processi.
La visualizzazione di processi con interfacce pensate per altri contenuti riflette l'attitudine a pensare negli ampi termini delle forme (o dei segni) e della loro interpretazione. Questa attitudine, fatta propria da diverse pratiche artistiche, si manifesta con particolare efficacia quando i contenuti inusuali vengono innestati nell'architettura dei first-person shooter come Quake et similia, diventati un paradigma d'interfaccia tanto quanto il desktop della scrivania o i tasti di play/pause/ff/rew/rec di un dispositivo di registrazione sequenziale. Brutal File Manager, ad esempio è la combinazione di un file manager con un videgioco dei succitati, in cui le cartelle vengono rappresentate in un ambiente 3D e tramite un esagerato arsenale si possono cancellare i files semplicemente 'sparando' agli oggetti che li rappresentano. Scritto in java e rilasciato sotto licenza GNU equipara l'astrazione degli oggetti comuni in queste rappresentazioni con l'astrazione per eccellenza, e cioè quella dei files. psDooM, invece non più recentissimo, effettua il monitoraggio e la gestione dei sistemi *nix attraverso XDoom, portando quindi un'interfaccia grafica ai comandi (tipicamente da linea di comando) 'ps', 'renice' e 'kill'. La trasmutazione dell'ambiente vivo di gestione dell'attività della macchina in una rappresentazione giocosa e ironicamente violenta comporta una sua smitizzazione e al contempo una visione originale, sia pur perfettamente coerente. Portare, infatti, gli 'oggetti' incorporei (files e processi) entrati nella nostra percezione quotidiana come reali in un ulteriore livello d'interfaccia, quello dei giochi, comporta un gioco di specchi fra simboli e significati che si risolve in un breve periodo di ambientazione che sfocia nell'aggiungere un ulteriore livello al nostro personale sistema di astrazioni.