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12.12.02 Cello, robot art sonora.
Beatriz da Costa è un'artista che indaga le possibilità della robot art, allo stesso tempo affascinata dal suono. Il suo 'Cello' integra interattività e comportamenti autonomi alla motricità che distingue le sculture robotiche dalle altre. Il violoncello suonato da un braccio meccanico opportunamente programmato, infatti, altera la sua performance in base all'onda sonora generata da un computer e alla posizione dell'utente. La nota emessa dal PC serve al braccio robotico per accordare lo strumento. Il suono ottenuto, infatti, viene confrontato (tramite un microfono) dal computer con quello emesso per riferimento, e di conseguenza viene ruotato lo strumento, o variata l'angolazione dell'archetto, fino a quando l'accordatura non è stata raggiunta. Dopodichè lo strumento stesso suona alcuni fraseggi automanipolando i suoi elementi fisici. Anche questi fraseggi sono monitorati e ripetuti finchè il software non li giudica corretti. La rilevazione di una presenza in eccessiva vicinanza interrompe tutte le operazioni, comunicando l'infastidimento di chi viene distratto mentre si concentra su qualcosa, e se questa presenza continua, il software fa sì che lo strumento si 'auto-scordi' e ricominci tutto daccapo. Il video, visualizzabile dal sito, rende evidenti tutti questi comportamenti e mostra ancora una volta l'insopprimibile desiderio umano di creare altre forme d'intelligenza, che in questo caso interagiscono con uno degli elementi più inirregimentabili della sua sensibilità: la musica.