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04.01.03 I primi anni cinquanta liberi da copyright in Europa.
Le leggi della Comunità Europea tutelano il diritto d'autore di un artista per 50 anni (comparati ai 95 degli Stati Uniti), il che sta per aprire, qui da noi, le porte del pubblico dominio ai primi anni cinquanta e a fior di incisioni di gente come Elvis Presley, Maria Callas ed Ella Fitzgerald. Questo anche se le incisioni originali sono state prodotte negli USA. Le major hanno deciso di muoversi in due direzioni: cercare degli accordi economici con le maggiori etichette di bootleg e cercare di far estendere anche nel vecchio continente la durata del copyright sulle opere. Altro punto interrogativo sono le importazioni, sempre negli States. È facile, infatti, immaginare che molti importatori di dischi europei si faranno difficilmente intimidire dai rischi della dogana, pur di avere le preziose inedite incisioni che saranno contemporaneamente sfornate in Europa. Secondo il vice presidente della RIAA, Neil Turkewitz, si dovrebbe dichiarare l'embargo di simili prodotti. VA ricordato poi che gli anni cinquanta sono stati un importante spartiacque per l'innovazione delle tecniche di registrazione, grazie alle quali è nato l'LP e con lui i successi di artisti operistici e rock (da Renata Tebaldi a Chuck Berry), per non parlare di altre pietre miliari del jazz come Miles Davis e Thelonious Monk. A pensare che la liberazione di queste opere sia un fatto positivo è pure Lawrence Lessig, autore del seminale 'The Future of Ideas', secondo cui "quando le opere entrano nel pubblico dominio, le conseguenze sono di straordinaria varietà di offerta e di abbassamento dei costi... [i dischi] saranno venduti in miriadi di ambienti diversi."