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05.09.02 Wired Ruins: Digital Terror and Ethnic Paranoia.
Dopo alcuni seminali libri che hanno gettato solide basi del criticismo della rete i coniugi Arthur and Marilouise Kroker hanno deciso di rendere il proprio sito una piattaforma di sperimentazione visuale e segnica. Dopo essere stato uno dei primissimi siti a trattare questi temi con una notevole quantità di saggi, ha cominciato a diradare le uscite concentrandole in monografie tematiche assemblate con flash. La più recente s'intitola Wired Ruins: Digital Terror and Ethnic Paranoia e, oltre ad essere co-curata da Timothy Murray, raccoglie diversi progetti di web e net art, suddivisi in tre piccoli database: 'Digital Terror: Ghosting 9-11', 'Ethnic Paranoia, before and beyond' e 'Rewiring the Ruins'. Attraverso interazioni testuali e visive (molte sono le foto delle torri distrutte nella loro epoca d'oro), viene attuata una resistenza estetica e verbale all'ondata di censura seguita alla sciagura un anno fa. Fra i numerosi artisti presenti troviamo anche Young-Hae Chang Heavy Industries e Christina McPhee, e l'intarsio di diverse identità etniche si struttura nelle opere in un mosaico di prospettive ed emozioni figlie del nuovo millennio digitale.