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20.02.03 Data Diaries, la memoria dei dati.
Riprendendo il suo 'Ram Project' di un anno fa all'incirca, Cory Arcangel ha reso disponibile online il nuovo lavoro, commissionato da Turbulence.org e intitolato Data Diaries. Tenendo fede alla passione dell'artiste per le epicuree tecniche di 'low-fi software' applicate, l'opera consiste nella resa giorno dopo giorno delle memoria del suo computer tradotta (ossia 'mascherata' come un file quicktime) in minimaliste animazioni multicolor e rudi suoni. Ancora una resa dei conti con la macchina, un confronto con i dati che ne albergano nel suo ricordo temporaneo (la memoria RAM), un'interpretazione diversa del suo intimo rimembrare. I dati occultati nel muoversi di pixel e membrane auditive stavano allocati in una qualche zona recondita dei banchi di minuscoli e capienti chip, e ora risorgono immortalati in un'istantanea certamente più simile al loro essere che al nostro comune sentire. In un breve saggio introduttivo Alex Galloway analizza di slancio l'operato di Arcangel, esaltandone la notevole portata, per giunta realizzata con semplicità istintuale. Paragonando la conversione dei dati qui effettuata al suo progetto Carnivore, Galloway, la esalta come avente le sembianze di 'digital dreams', mentre Arcangel dice di avere la sensazione che nei video la macchina stia 'urlando e soffocando allo stesso tempo'. Il linguaggio alieno espresso nel video mostra qualcosa di familiare e il suo linguaggio alieno ha accenti già uditi. La macchina o il nostro 'sentirla' vogliono dirci qualcosa...