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19.09.02 Day Jobs, intrecci fra web art e lavoro quotidiano.
Day Jobs è una mostra di web art che si concentra su contesti sociali ed economici dei lavori quotidiani degli artisti in relazione alla loro arte. Il che, nel caso degli artisti digitali, si rivela l'esplorazione di un territorio nuovo fra l'arte e un industria relativamente nuova, che crea interferenze ancora largamente inesplorate. Queste interferenze sono riflesse sia nelle loro opere che nei progetti di lavoro diurni di questi curatori, programmatori e web designer in maniera sufficientemente conscia. In questo modo si evince come le scelte estetiche e tecniche degli artisti si nascondano nella loro vita quotidiana. Inoltre il curatore Richard Rinehart ha sfidato il trend che vuole lavori inediti esposti una volta sola, recuperando opere precedenti e ricontestualizzandole. Quattro sono gli artisti coinvolti nell'operazione, tutti con un progetto diurno e uno notturno. Maya Kalogera con 'Addiction' e 'PhotoPaul' racconta vita e frustrazione dei webdesigner sui loro produttivi posti di lavoro statunitensi, con rara efficacia. Valery Grancher, invece, intreccia la realizzazione e la vendita della sua opera '24h00' con i contenuti di un lavoro editoriale che riflette la stessa temporalità e l'idea di comunità. Mark Tribe, invece, con il portale 'Rhizome.org' incarna perfettamente l'inestricabile connubio fra un servizio sociale e l'espressione di arte mediatica. Jody Zellen, infine, dismostra come le idee possano nascere nel lavoro quotidiano ed esprimersi adeguatamente nel lavoro artistico, sublimando, come in 'Ghost City', in un onirico stato di poesia personale.