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25.02.03 Dutch Electronic Art Festival 03: Data Knitting.
Si apre il 25 febbraio al l'edizione 2003 del Dutch Electronic Art Festival, intitolata quest'anno 'Data Knitting'. Organizzato come sempre dalla V2_Organisation, quest'anno registra un notevole spiegamento di forze e un'incremento significativo delle proposte. A cominciare da 'Code Zebra' che è il collettivo artistico che ha organizzato una formula d'interazione fatta di coercizione volontaria: chiudere per ventiquattr'ore nello stesso spazio un artista e uno scienziato a discutere di tutti i temi di cui si occupa il festival. Ciò che quindi succede in questa 'Habituation Cage', situata all'ultimo piano della mostra, può essere fruito in streaming in rete e in proiezione nelle stanze della mostra. Anche i visitatori possono contribuire alla discussione, sempre attraverso la rete, mentre fra i partecipanti ci sono Mary Flanagan e Paul Wong. L'esposizione di opere è focalizzata sui database responsabili dell'overflow informativo da un lato e del potenziale accesso alla conoscenza dall'altro. Il ruolo del database comunemente detto lo si trova lampante in 'They Rule', il pluricelebrato databse del potere di Josh On, 'Pockets Full of Memories' di George Legrady che chiede ad ogni visitatore di far scansire un oggetto personale assemblando un database collettivo rimanipolabile dai visitatori stessi. Anche la parte ludica, sempre più sfuggevole a categorizzazioni viene tutelata da 'Can You See Me Now?', un progetto in rete dei Blast Theory che per cinque giorni giocheranno online e nelle strade di Rotterdam ad una specie di caccia al ladro evoluta, nonchè da 'PainStation' di Tilman Reiff e Volker Morawe, il pong che imprime scosse elettriche a chi perde ispirandosi alla sfida a 'Domination' fra Emilio Largo e James Bond in 'Mai Dire Mai', o ancora 'Globe Jungle' di Yasuhiro Suzuki, che di giorno riprende i bimbi che giocano con la sua struttura di wire frame globulare e di notte proietta le immagini al suo interno, fra memoria e illusione. Sul fronte visivo, invece, si trova 'Exactitudes', il progetto fotografico di Ari Versluis ed Ellie Uyttenbroek, che da anni cercano di ritrarre soggetti appartenenti alle stesse sottoculture urbane, ed espongono questi ritratti comparati sul tema 'Gameboys'. Sulla stessa linea è l'ambiente urbano mixato da Geert Mul in '100,000 Streets', dove le architetture di Tokyo, Rotterdam e New York vengono mixate e sovrapposte creando un luogo che con i crudi dati crea il suo cityscape plausibile e irreale allo stesso tempo. Nuove prospettive sonore sono quelle di 'Phonic Frequencies', di Tamás Szakál in cui gli utenti remoti possono cambiare le proiezioni in alcune stanze attraverso un'interfaccia telefonica, mentre 'Nybble- Engine-Toolz' di Margarete Jahrmann e Max Moswitzer, un esperimento di server in collegamento peer-to-peer che convertono i dati presenti sui loro hard disk (testi, immagini e suoni) in filamti astratti proiettati su uno schermo a 180 gradi. Agenti antropomorfi vitalizzati dai dati sono quelli di AgentrRuby e Synthia, e altrettanto antropomorfo è Poetry Machine 1.5, un'installazione in cui una tastiera semovente sembra generare le frasi proiettate sul muro e lette da una voce sintetica. Interrompendo il funzionamento automatico, gli avventori possono digitare le loro frasi, i cui termini saranno cercati in rete per trovare opportune associazioni. Sarcastico infine è 'Police State' di Jonah Brucker-Cohen che applica il software Carnivore a una pattuglia di automobili giocattolo della polizia. Concludono il fitto programma il simposio 'Information is Alive' con Manuel De Landa e Sadie Plant e il seminario 'Copy the Rights!' a cui partecipano Jon Ippolito e Andy Powell.