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14.10.03
Digital Fiction, scrivere per la rete.
Il limiti della rappresentazione della parola vengono enormemente ampliati nella programmabilità di uno schermo, rispetto alla preziosa staticità della pagina cartacea. Digital Fiction si definisce come un sito di 'electronic interactive narrative', che per stessa ammissione dei suoi creatori, vuole lasciare da parte gli stereotipi culturali e tecnici legati alla scrittura con i mezzi digitali, contribuendo a creare un'interessante narrativa online che riesca a 'raccontare' delle storie usando uno stile accattivante di scrittura unito ad un'interazione originale offerta all'utente. E in effetti le poesie e i brevi racconti qui scorrono ai ritmi animati di flash, con un gusto comune per un frazionamento delle informazioni e la simulazione, in alcuni ambiti, delle pagine, spesso nel loro naturale bianco e nero con gli elementi spostabili a piacimento. In 'The Diary of Anne Sykes', ad esempio, il testo, trattato perloppiù come immagine, costituisce blocchi scoordinati da trascinare col mouse e zoomare con l'apposita interfaccia per interpretarne i significati e il filo rosso che li unisce, un'intricata vicenda da interpretare attraverso anche attraverso i pezzi che si possono scovare tra i fogli. Ma l'animazione può raggiungere mirabili virtuosismi, come nello splendido e onirico 'Dream', che in una caduta libera con continui cambi minimali di prospettiva e un testo imprendibile per velocità, comunica l'urgenza e la continua imprevedibile trasformazione di un sogno.