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29.10.01 Digitized Bodies/Virtual Spectacles.
Si è inaugurata da qualche giorno al Ludwig Museum di Budapest (Ungheria), 'Digitized Bodies/Virtual Spectacles', un'evento costituito di mostre e conferenze sulla trasformazione della rappresentazione precostituita del corpo umano sotto l'influenza della tecnologia medica. Una nozione questa in continua trasformazione e in diretta connessione con la digitalizzazione della nostra cultura. L'esibizione comprende i lavori di dieci artisti, gran parte dei quali accessibili dai link del sito, che hanno saputo sposare ricerca artistica e adeguate conoscenze mediche. Si tratta di 'Embryogenesis of Breath' di Jack Butler, che mostra la sua carriera d'artista imitando il processo di creazione della vita umana; 'The Blood of Poets' (nell'immagine) di Kevin Clarke, che combina i metodi di sequencing avanzato del DNA con immagini fotografiche; 'Trans-E: My Body, My Blood' di Diana Domingues, la simulazione di una caverna interattiva che vuol rispecchiare gli stati di una trance sciamanica; 'GFP Bunny' di Eduardo Kac, il famoso coniglio bianco (chiamato Alba) sottoposto ad un operazione di ingegneria genetica lo fa illuminare di di verde in determinate condizioni di luce; 'The Tissue Culture and Art project (TC&A)' di Oron Catts, Ionat Zurr & Guy Ben-Ary, un programma di ricerca e sviluppo dei tessuti intesi come medium artistico; 'Orlan' dell'omonima artista francese che documenta nelle sue pagine le varie operazioni chirurgiche effettuate artisticamente sul suo corpo; 'Frontiers of Utopia' di Jill Scott, che pone l'accento sul concetto di 'utopia' incoraggiato nella società contemporanea dalle tecnologia, attraverso otto figure femminili rappresentative dei vari decenni del novecento; Stelarc con il suo sito ufficiale che mostra tutto il suo impressionante lavoro di costruzioni prostetiche e di estensioni fisiche; 'Possessed' di Louise Wilson, in cui seduto su un divanetto da psicanalista ci si trova faccia a faccia con un monitor che mostra una risonanza magnetica del cervello con una narrazione ipnotica in sottofondo; i lavori di Alexa Wright, fra cui 'Skin 2000', con ritratti di persone che soffrono di gravi condizioni della pelle. Fanno parte del programma anche due performance 'Would You Digitalize Your Soul?' di Tanja Ostojic e 'Corporeal' di Atau Tanaka, oltre 'Wired Body/Mediated Body' una selezione internazionale di video in tema.