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Echo Chamber, Chris O'Shea
11.03.05
Echo Chamber, musica visuale partecipativa.
Il percorso visivo che s'instaura nello spettatore di un brano di musica visuale rende differente la sua percezione dei suoni, tanto più essa risulta legata all'output che si riflette sulla retina. Nelle opere sonore interattive il coinvolgimento è ancora maggiore, in quanto è lo spettatore stesso a percepire il feedback animato delle sue azioni. In Echo Chamber di Chris O'Shea, l'utente registra un suono tramite un microfono, che viene riprocessato e amplificato insieme alle sue azioni nello spazio astratto che si trova a navigare. I suoni dei diversi partecipanti lasciano delle tracce, e sono visualizzati come oggetti tridimensionali e rispondono alle caratteristiche comportamentali di 'boid', ossia di oggetti consci del loro ruolo e delle loro azioni attraverso algoritmi d'intelligenza artificiale. Essi quindi vengono attratti da altri suoni della stessa specie ed evitano a loro volta altri 'boid'. Quindi la struttura generale varia, si adatta e pulsa vitale delle sue variazioni indotte e spontanee. La creazione del suono viene vissuta attraverso la percorrenza continua in uno spazio e l'interazione con le altre entità lì presenti. Le immagini rincorrono i suoni, incoraggiando un ascolto continuo e continuamente stimolato dalle evoluzioni dinamiche e reciproche di quest'ambiente sonoro partecipato.