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29.10.02 Inquinamento da telefoni cellulari.
Gli ambientalisti lanciano un nuovo allarme: aumenta sempre più il numero degli abbonati ai cellulari e proporzionalmente si verifica un incremento dell'inquinamento ambientale. Secondo fonti certe, gli abbonati negli USA sono più di 128 milioni di persone, contro i 340.000 nel 1985. In media, ogni cellulare è usato per 18 mesi e poi viene sostituito da un modello nuovo. Questa corsa verso standard tecnologici sempre più elevati, comporta grossi danni all'ambiente: la società americana Inform che si occupa di qualità ambientale, sostiene, in una ricerca finanziata dall'Environmental Protection Agency, che entro il 2005 si getteranno via 130 milioni di cellulari. Considerando gli apparecchi telefonici, le batterie e le ricariche, si producono ogni anno 65,000 tonnellate di rifiuti. Anche se alcuni cellulari sono messi nel cassetto, gli altri sono gettati nelle discariche o sono inceneriti: i rifiuti chimici che questi producono, arrivano alle piante, all'acqua, al sole e, in ultima analisi, agli uomini. E questo accade negli USA, ma anche in Giappone e in Europa. Per combattere il problema, sono stati proposti programmi di 'rottamazione' per i cellulari: vengono offerti sconti per l'acquisto dei cellulari a chi consegna quelli vecchi, restituiti poi alle company produttrici. Queste sono così invogliate a produrre cellulari nuovi con prodotti meno inquinanti e più facilmente riciclabili. Purtroppo, molte grosse aziende produttrici di cellulari e associazioni su internet si sono opposte: si preferisce dare i rifiuti tecnologici ai paesi in via di sviluppo o in beneficenza, piuttosto che eliminare la corsa all'ultra-tecnologia o il traffico su internet provocato dai messaggi promozionali.
Tatiana Bazzichelli