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18.12.03
Fake Screenshot Contest, videogiochi immaginati.
Nella cultura dei videogame lo screenshot, ossia l'immagine congelata dello schermo nel momento in cui visualizza un istante del gioco, rappresenta convenzionalmente la prova della reale immissione sul mercato di un nuovo titolo, cosi come il raggiungimento di una fase particolarmente difficoltosa o della fine del gioco stesso. Una sorta di garanzia d'esistenza, quindi, in realtà, virtuale come il gioco stesso, e perciò manipolabile tramite gli opportuni strumenti. Proprio su questo sottile e instabile confine fra rappresentazione credibile di un momento della realtà e sua artistica falsificazione, gioca il progetto Fake Screenshot Contest portato avanti da Brody Condon, che raccoglie i contributi spontanei di utenti capaci di modificare, detournare, o creare a bella posta, schermate di videogame inesistenti, ma (quasi) perfettamente plausibili. Lo strattone verso la quotidianità delle realizzazioni, apre una breccia culturale nella tipica narrativa fantastica, o estremamente fantasiosa, innestandogli una straniante rappresentazione della realtà e un'intrusione virale nei meccanismi della competizione ludica. Con tecniche diverse (collage, sovrapposizione di elementi, ritocco di schermate celebri), i migliori fra questi screenshot rappresentano la liberazione dell'estetica del videogioco applicata senza inutili riguardi verso un'industria che non esce mai dalle rigide regole dell'entertainment a tutti i costi.