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08.07.03 Flash Mobs, movimenti mobili autorganizzati.
Ciò che Howard Rheingold ha profetizzato con buon tempismo nel suo libro Smart Mobs si sta concretamente realizzando. In diverse forme. Gruppi e masse autorganizzate per mezzo di dispositivi mobili collegati fra loro (telefoni cellulari, palmari e quant'altro) cominciano a riunirsi nelle maggiori città degli Stati Uniti e a Londra, e vengono definiti come 'Flash mobs' costituendo una sorta di gruppi di performance art, pronti a materializzarsi in un luogo, agire secondo alcune regole generiche e dileguarsi altrettanto velocemente. Un gruppo newyorchese di 250 persone, ad esempio, ha semplicemente occupato il terrazzo del Grand Hyatt hotel per pochi minuti lasciandolo solo dopo un rumoroso e scrosciante applauso di 15 secondi, prima che arrivasse la polizia. Chi indice queste riunioni, come FlockSmart a San Francisco, rimane generalmente anonimo, e si preoccupa di riunirsi in luoghi in cui sia difficile fare danni. Avendo come casi precedenti quello della Critical Mass sempre a San Francisco estesa poi con discreti risultati anche in Italia (a Milano per la precisione proprio quest'anno), queste pratiche sociali sono il risultato della rapidità di comunicazione personale e della riconfigurazione dello spazio urbano sempre più percepito come territorio fruibile e gestibile autonomamente, più che come spazio in cui districarsi, com'era in passato. Del resto sono le comunità virtuali che si materializzano, e queste azioni sono il passo successivo alle riunioni saltuarie dei gruppi di discussione, spezzando efficacemente l'ordine imperante dell'organizzazione sociale, attraverso improvvise e imprevedibili azioni autorganizzate.