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.hacktivism 31.08.05 Foundcity, mapping collaborativo. Se le tecniche di mapping dei dati si moltiplicano con il crescere di strumenti software in grado d'implementarle e di hardware sufficientemente veloce per elaborarne la visualizzazione, quelle collaborative, ossia che consentono una realizzazione partecipata, cominciano a trovare applicazioni sociali interessanti. Foundcity di John Geraci, Christina Ray e John Schimmel è una di queste, che permette ad una collettività di 'annotare' una città, di modo che la localizzazione di riti, segni e microeventi possa essere iscritta nella memoria comune. Ad essere aggiornate sono Londra ed alcune grandi città americane, i cui iscritti appuntano, sfruttando la tecnologia di Goggle Maps, con foto e note inviabili tramite telefono cellulare, il territorio urbano. L'antico ruolo dei monumenti, i cartelli stradali e le lapidi diventano di colpo obsoleti strumenti di potere, sovvertiti dalle 'iscrizioni' singole, che rielaborano dal basso ciò che d'importante un territorio dovrebbe conservare. Pur ricordando progetti analoghi, come Yellowarrow, Foundcity celebra una memoria passeggera, a volte istantanea, che in qualche maniera costruisce ancora senso nella rapidissima percezione degli spazi, mentre questa perde sempre più pezzi sulla strada della sua evoluzione. |