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.art 17.01.03 Geography and the Politics of Mobility. S'inaugura il 17 gennaio alla Generali Foundation di VIenna 'Geography and the Politics of Mobility', una mostra che propone un percorso all'interno delle pratiche artistiche che hanno fatto dell'interpretazione del territorio la loro materia prima. Curata dall'artista e teorica svizzera Ursula Biemann ospite cinque progetti collettivi provenienti da altrettante realtà internazionali molto diversi fra loro, che tentano di descrivere e/o interpretare le trasformazioni indotte dalla mobilità aumentata, dai movimenti migratori e dai nuovi profili lavorativi. I parigini del 'Bureau dÕétudes', ad esempio, presentano 'Syndicat Potentiel', visualizzano il network esteso dei sistemi di raccolta dati che esiste fra individui, multinazionali, governi, forze armate, agenzie internazionali e gruppi di cittadini. Questa rappresentazione territoriale cozza con quella tradizionale, pur essendo probabilmente molto più reale di quella fruibile da una visione satellitare. Frontera Sur RVVT, invece, trattano del confine fra Spagna e Marocco in cui i traffici di regolari lavoratori pendolari, di clandestini che attraversano la frontiera via mare, e di pattuglianti con i loro radar ridefiniscono continuamente il confine reale fra i due stati. A differenza degli altri progetti il Makrolab, è una stazione di ricerca temporanea e nomade che permette ai suoi partecipanti di monitorare i flussi di dati provenienti da mezzo mondo pur trovandosi in condizioni isolate e qui illustra le operazioni effettuate in Germania, Australia e sulle HIghlands scozzesi, prima della prossima 'missione' in Antartide. Presente anche un gruppo italiano (multiplicity) capeggiato da Stefano Boeri, chem pur operando da Milano, presenta uno studio sulla regione mediterranea e in particolare sulle coste del napoletano. Il Raqs Media Collective, infine, usa gli stereotipi delle donne indiane telelavoratrici per analizzare le condizioni di lavoro legate al sesso nell'industria delle aziende online, con persone che devono continuamente passare dal mondo online a quello reale. Previsto anche un seminario con interventi di alcuni degli artisti coinvolti e di critici ('Maps for the Outside' di Brian Holmes e 'Engendering Terror' di Irit Rogoff). |