28.04.05 Ghosts: messaggi scolpiti in forma di vortici, sfere, conchiglie...
Dagli inizi del novecento fino ad oggi, le ricerche artistiche sui codici linguistici della comunicazione scritta rivelano forti affinità, seppur gli intenti specifici siano differenti a seconda dei mezzi utilizzati per l'espressione. Le parolibere futuriste sulla tavola utilizzavano il 'segno', o carattere tipografico, per ottenere variamente effetti grafici e figurativi. Tra gli anni '60 e '70 la poesia visiva e concreta ne raccoglieva l'eredità continuando sulla strada degli scambi intersemiotici. Erano a favore di una comunicazione che, attivando i diversi sensi del fruitore, ne risvegliasse le facoltà intellettive contro l'uso acritico e massificato del linguaggio e contro l'usura semantica. Da allora si è continuato a lavorare su parola e immagine attraverso la televisione /video poesia/, i fax, il circuito postale tradizionale e oggi on line /mail art/, il computer, a volte creando slittamenti di senso dall'opera chiusa a quella collettiva. La multimedialità ha rappresentato uno spazio alternativo di comunicazione e il digitale in genere offre ancora grande possibilità alla sperimentazione. é quindi nell'ambito di un'arte di nuovo 'plurisensoriale', in altro modo interattiva, che si può inquadrare oggi Ghosts, scultura digitale dinamica degli inglesi Squidsoup, già famosi per l'invenzione del sonoro spazio d'incontro e di scambio AltZero. Questo gruppo di artisti, musicisti e designers riflette sulla breve durata nel tempo degli scambi testuali via web chat, msn, sms, email, ecc - ghosts, appunto - e, pescandone frammenti a caso, restituisce loro un nuovo contesto e un nuovo scopo. I frammenti di pensiero, implementabili e controllabili a scelta dall'utente, costruiscono figure geometriche (calcolate con funzioni iterative) fluide e belle come quelle che si vedono in natura (vortice, sfera, conchiglia..). La volontà dell'arte è, ancora una volta, quella di estendere le frontiere dell'esperienza.
Francesca Colasante