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02.07.02 Glyphiti, net art collaborativa del bianco e nero.
Glyphiti di Andy Deck consiste in un'immagine composta da decine di piccole decorazioni ('glyph') che possono facilmente essere editate tramite l'applet java con cui quest'opera è programmata. Lo schermo diviso in due, infatti, permette d'intervenire sulla porzione selezionata a sinistra, atraverso il mouse che 'spegne' e 'accende' i pixel nell'ingrandimento di destra. La qualità complessiva dell'immagine, quindi, è co-determinata e funziona anche attraverso molti firewall aziendali perchè usa delle chiamate standard a webserver. Questa caratteristica rende bene il concetto di graffiti (riappropriazione di uno spazio privato per giochi visivi) che l'artista ha voluto implementare. Altra importante caratteristica del lavoro è quella di aggiornare l'immagine stessa quasi in tempo reale, che diventa così viva, sempre pronta ad essere trasformata da un intervento a distanza, una lavagna magica disponibile 24 ore su 24 per segni casuali o interventi pregni di significato. Basato anche sul lavoro di Kenneth Knowlton, che negli anni sessanta utilizzava i computer per creare glyph, il lavoro è completamente modificabile, visto che l'intero codice sorgente è disponibile sullo stesso sito con la più totale libertà d'utilizzo espressa dal lungimirante autore.