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GoogleBrowser, TouchGraph, Martin Spernau
23.06.05
GoogleBrowser, rete grafica dei siti correlati.
I motori di ricerca sono entrati prepotentemente nelle nostre vite e nel nostro immaginario. Grazie all'utilizzo di tali preziosi strumenti riusciamo infatti a saltare da un'informazione all'altra, apparentemente senza alcuno sforzo. Tale onnipervasiva presenza di Google e dei suoi fratelli minori ha favorito, negli ultimi anni, il fiorire di numerosi progetti di ricerca (ma anche artistici tout court), tra questi una menzione a parte la merita senz'altro GoogleBrowser, realizzato dalla società francese TouchGraph in collaborazione con il tedesco Martin Spernau. Si tratta di un'applet Java che viene lanciata sul più famoso motore di ricerca allo scopo di visualizzare tutti i siti "related" (ovvero i siti con contenuti simili) rispetto al sito oggetto della nostra ricerca. Per chi si è soffermato almeno una volta ad immaginare come un motore di ricerca vede il Web, GoogleBrowser è sicuramente la migliore risposta; il grafico che l'applicazione genera in risposta al nostro input è straordinario nel visualizzare un'astrazione quale è la rete di collegamenti esistenti tra il sito oggetto della nostra ricerca ed i suoi "vicini". Un concetto importante tuttavia è che GoogleBrowser visualizza non solo i siti che rimandano reciprocamente l'uno all'altro attraverso link, ma anche (anzi soprattutto) siti che sono accomunati dai medesimi contenuti, ovvero siti che sono caratterizzati da un'affinità semantica. Una volta impostato un sito iniziale come oggetto della nostra ricerca, GoogleBrowser và a scovare i primi 10 siti che mostrano un'identità di contenuti, successivamente (ad ogni nostro doppio click) visualizza i primi 10 affini per ciascuno dei siti scaturiti dalla prima ricerca e così via (fino ad un massimo di 110 nodi). Tali sue caratteristiche hanno determinato il successo dell'applicazione soprattutto tra i bloggers, che ne fanno un utilizzo finalizzato all'individuazione di blogs dal contenuto simile rispetto al proprio, ma in realtà è possibile utilizzare GoogleBrowser anche per scoprire insospettabili "parenti" del nostro sito.
Vito Campanelli