10.05.05 Guess-the-google, giocare a fare il motore di ricerca.
L'abitudine all'uso dei motori di ricerca ha pian piano calcificato abitudini e sequenze d'interazione che ci portano a compiere gesti automatici quando cerchiamo qualcosa in rete. L'impressionante database d'immagini di Google, in particolare, rende un'immediato feedback visivo dei contenuti in risposta ad una specifica parola chiave. La matrice delle prime venti occorrenze traccia una mappa visiva sull'associazione fra immagini e significati che i robot software fanno in base ai loro parametri. Guess-the-google ribalta i ruoli di utente e database, mettendo l'utente stesso di fronte alle venti immagini, di cui deve indovinare il comune denominatore (ossia la keyword) in venti secondi. Autosottoponendosi alla prova, si diventa Google noi stessi, incarnando le tecniche del motore di ricerca in un 'transfer' implementato in maniera divertente e ossessiva. Il punteggio finale tiene conto della rapidità di risposta, ma uno degli elementi fondamentali è costituito dalla possibilità di misurarsi all'inverso con gli automatismi della macchina, chiamando a raccolta le proprie facoltà razionali, sintetiche e distintive che ci caratterizzano. In tal senso la domanda che operazioni come questa sembrano suggerire è: siamo ancora migliori delle macchine?