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.hacktivism 03.03.03 Hardcore, quando l'arte si fa vera carne. Dal 27 febbraio al 18 maggio, nel Palais de Tokyo di Parigi, prende il via "Hardcore, Towards a New Activism", manifestazione che coinvolge numerosi artisti internazionali. Hardcore, un nome che vuole sottolineare la crudezza e la concreta aderenza al reale degli eventi messi in scena, è una risposta attiva degli artisti partecipanti alla realtà filtrata attraverso i format precostituiti dei media, alle tematiche ormai congelate e reiterate della violenza e del terrorismo. Quello che gli artisti vogliono comunicare è una versione "hardcore" della società, consegnando a noi una visione della realtà che vuole essere "vera carne" (nel senso "Cronenbergiano" del termine) non rappresentazione. L'evento è strutturato mediante la partecipazione di dodici artisti, di diverse età e nazionalità, che stanno producendo, da soli o in gruppo, una nuova forma di attivismo, per mostrare e "penetrare" le incoerenze e le devianze di un sistema malato. Per loro l'arte non è una forma di espressione, ma un fatto del reale, un virus che colpisce le forme cristallizzate prodotte dai media. Gli artisti diventano quindi "hackers of the real" (hacker del reale) che intervengono direttamente per dare una visione critica del politico e del sociale, manipolando e miscelando i punti di vista consueti...creando interferenze attive come una stazione radio pirata. Il programma prevede performance, dibattiti e presentazioni di video prodotti dagli artisti. Fra gli attivisti partecipanti: A.A.A. Corp. (Francia), Jota Castro (Perù), Shu Lea Cheang (USA), Minerva Cuevas (Messico), Alain Declercq (Francia), Michel Dector e Michel Duputy (Francia), Ocean Earth (USA), Etoy (Svizzera), Kendell Geers (Sud Africa), Guerrilla Girls on Tour (USA), Johan GRIMONPREZ (Belgio), Clarisse Hahn (Francia), Henrik Plenge Jakobsen (Danimarca), Gianni Motti (Italia), Anri Sala (Albania), Santiago Sierra (Messico), Sislej Xhafa (Kosovo). Tatiana Bazzichelli |