23.11.04 Human Locator, broadcasting pubblicitario personalizzato.
Se uno dei ruoli della fantascienza è quello di offrire squarci di un futuro possibile, la ratio delle applicazioni pratiche concretizzatesi successivamente all'avvenuta realizzabilità delle idee descritte, afferisce esclusivamente all'etica di chi le mette in atto. Concretizzando una delle tante suggestive visioni di Philip K. Dick, la Freeset sta perfezionando un prodotto che trasforma la comunicazione commerciale statica in una visualizzazione mirata. Il loro Human Locator, infatti, è un prodotto che rileva la presenza e la posizione di un soggetto umano, organizzando contenuti in base a queste e a molte altre coordinate (inclusa una stima dell'altezza e del peso della persona). Sotto la patina opaca di un 'nuovo servizio per il pubblico' e di una presunta 'ottimizzazione' nell'offerta dei rispettivi contenuti si nasconde ancora una volta un velenoso germe di controllo sulla presenza e sulle abitudini del pubblico. Il fruitore ha ora davanti non più una comunicazione da poter guardare o analizzare indisturbato, concentrandosi sull'immagine invece che il prodotto, oppure distraendosi su un particolare evocativo di qualcosa di personale. Di fronte si ritrova una 'advertising machine' pronta a reagire al suo punto di vista e agli interessi manifestati dal suo sguardo. Il modello di broadcasting, ossia l'efferata arte di non lasciare tempo alla riflessione ponderata, ma di rimbalzare continuamente fra stupore, desiderio e istinto, si impadronisce così anche della pubblicità in luoghi pubblici. Almeno fino a quando non saranno elaborati gli anticorpi necessari.