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Ineffable, Mary Flanagan, Andrew Gerngross
15.01.05
[ineffable], straniamento e visione nell'e-mail.
Mary Flanagan, autrice del libro Rethinking Women + Cyberculture, co-direttrice di Rapunsel, un progetto volto a insegnare la programmazione alle ragazze, e Andrew Gerngross, scrittore e ideatore di videogiochi, hanno collaborato per studiare l'uso del linguaggio in quella che è sicuramente la principale forma di comunicazione tecnologica, ossia le e-mail. L'installazione [ineffable], che si trova a New York ed è stata selezionata da una giuria internazionale per concorrere al premio della SIGGRAPH Computer Graphics Conference presso la Art Gallery nell'agosto 2004, è costituita da un un proiettore, un laptop con un mixer e 4 casse (o in sostituzione delle cuffie) e un'applicazione in grado di leggere, analizzare e rappresentare per mezzo di suono e immagini le parole contenute in una serie di e-mail scambiate tra due utenti nella corrispondenza quotidiana. L'opera si propone di trovare precise risposte ad alcune domande: durante gli abituali scambi di lettere con i nostri amici e colleghi, mostriamo forse una 'voce' particolare, e tale 'voce' è condizionata dalla persona a cui ci rivolgiamo e dai motivi per cui stiamo scrivendo? Inoltre, dal momento che l'e-mail è utilizzata sia nel lavoro che nelle questioni personali, più o meno intime, è possibile analizzare le differenze tra i vari tipi di linguaggio? E infine, quale suono rivelano le nostre e-mail a coloro che leggono e che effetto ci fanno, a livello acustico, le e-mail che riceviamo da altri? Scritto in Java, [ineffable] è un sistema sperimentale che collega varie informazioni (il tempo trascorso tra una lettera e l'altra, la lunghezza della corrispondenza) e analizza alcuni aspetti fondamentali del linguaggio: la composizione fonematica delle parole, espressioni e frasi in riferimento alla persona stessa, alle relazioni interpersonali, al contesto della comunicazione digitale e al rapporto del singolo con il computer e con la tecnologia, considerando il suono creato nella testa all'atto della lettura e della scrittura un'esperienza sinestetica. Indubbiamente, la ricerca di Mary Flanagan e Andrew Gerngross trova le sue radici nello Strutturalismo e negli studi di De Saussure sul segno, rappresentato dalla coppia indissolubile di significante (la rappresentazione mentale dell'aspetto fisico del segno) e significato (il concetto o idea cui il segno rimanda), nonché sulla langue (il sistema di segni condiviso da una certa comunità di parlanti) e la parole (l'uso del sistema di segni). E ancora sui due aspetti della parole: 1. le combinazioni con cui il soggetto parlante utilizza il codice della lingua per esprimere il pensiero; 2. il meccanismo psico-fisico che permette di esternare tali combinazioni. Secondo De Saussure in ogni atto di parole sono implicati tre processi: un processo psichico, ossia un concetto acustico associato a un'immagine acustica; uno fisiologico, per cui il cervello trasmette agli organi della fonazione un impulso relativo all'immagine; uno fisico, per cui le onde sonore si propagano dalla bocca del parlante all'orecchio dell'ascoltatore. Dal momento che Flanagan e Gerngross, attraverso la loro opera, intendono indagare quanto la tecnologia permei la nostra esistenza, influenzando e modellando il nostro linguaggio, possiamo finanche notare in ciò riflessa la dualità del carattere sociale della langue intesa come codice tecnologico e del carattere individuale della parole vista come nostra risposta alla tecnologia stessa. L'opera [ineffable] richiama altresì alla mente gli studi dei Formalisti russi, dedicati alla ricerca delle peculiarità del linguaggio poetico in opposizione al linguaggio comune o 'pratico'. Secondo Viktor Sklovskij, grazie al priem ostranenija, ossia il processo di straniamento, il linguaggio poetico fa diventare l'immagine artistica nuova, diversa dalla comune percezione, e l'arte, liberandoci dall''automatismo', riesce a sorprenderci, a 'lavare' un mondo il quale non fa che impolverarsi. é possibile pertanto intravedere un collegamento rispetto alle intenzioni degli artisti Flanagan e Gerngross di valutare il sistema linguistico delle e-mail attraverso una rappresentazione concreta, visibile di suono e immagine, inserendolo nell'area più vasta del rapporto tra uomo e computer, innalzandolo, se possibile, a forma artistica: rispetto all'azione distruttiva dell'automatismo intrinseco al linguaggio comune e all'utilizzo delle nuove tecnologie, l'opera [ineffable], per mezzo dello straniamento ottenuto con il software, il quale aumenta la difficoltà e la durata della percezione, ha lo scopo di restituire al linguaggio delle e-mail 'il senso della vita' e di trasmetterne l'idea come 'visione' e non come 'riconoscimento'. Insomma, come sostiene Sklovskij "per risuscitare la nostra percezione della vita, per rendere sensibili le cose, per fare della pietra una pietra, esiste ciò che noi chiamiamo arte. Il fine dell'arte è di darci una sensazione della cosa, una sensazione che deve essere visione e non solo sensazione."
Eleonora Calvelli