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25.08.03 Key + Words, la poetica della ricerca.
Il fascino del testo che scorre inarrestabile in rete è secondo solo alle direzioni di ricerca indicate dalle parole chiave che vengono continuamente sottoposte ai motori di ricerca, uno concreto spaccato degli interessi e della curiosità dei cittadini della rete. Key + Words cerca di trarre da questo il potenziale spettacolo poetico che la sequenza delle parole mette in atto. Le keywords, appunto, vengono sfruttate come un serbatoio verbale senza fine che alimenta diverse modalità espressive. Una spartana fruizione su web che le visualizza alternativamente in caratteri diversi evidenziandone la differente natura, è la modalità base, prodotta anche in forma di installazione, in cui la proiezione su grande scala crea un ambiente letterario autogenerato, e infine una performance in cui una performer (Riina Saastamoinen e Angelique Willkie) fanno da interfaccia umana e critica con il fluire delle parole, creando un ulteriore metalivello che si espande in connessioni e diverse strutture comunicative. Va sottolineato che gli stessi motori di ricerca hanno intuito questo meccanismo culturale, come Metacrawler, che ha realizzato da diversi anni Metaspy, un sito che visualizza in continuazione l'elenco delle keyword sottoposte ai principali motori, ma pure Google, oltre a mostrare in continuo le richieste ricevute dai suoi server nella lobby d'entrata dei propri uffici californiani, sta tentando di tesaurizzare la sua ingegneria del software interna con le tabelle di Zeitgeist, che secondo alcuni esperti stanno mettendo in ginocchio i professionisti che fino a ieri ricercavano i trend in atto per supportare le strategie di prodotto delle multinazionali.