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Laptop Orchestra, Min Mod, Limiteazero
24.11.04
Laptop Orchestra + Min_Mod, lo schermo musicale del laptop.
Il laptop rappresenta nell'immaginario musicale non solo un meta-strumento in grado di coordinare e generare mirabilmente flussi di dati, ma per le sue dimensioni e per la sua mobilità, esso è un'estensione delle capacità di strutturazione e manipolazione del musicista. Questa sua rappresentatività fisica e l'etereo immaginario che la circonda, per il senso comune una sorta di lampada di Aladino al servizio del compositore, emerge dalle ultime due installazioni dei Limiteazero il cui codice è stato realizzato in Processing. Già autore di lavori che comprendevano un'attenzione alla ricerca sinestetica (come in Active Metaphore), il gruppo ha realizzato Laptop Orchestra, che nella sua versione da esposizione comprende 15 macchine immerse in un parallelepipedo lucido che riflette le evoluzioni colorate degli schermi, orchestrate da un mini-podio fornito di gambi metallici collegati con i rispettivi computer. La direzione dell'ensamble è puramente dimostrativa, mentre la loro presenza fisica e scenica, manifestatasi vitale grazie all'illuminazione degli stessi schermi è preponderante. Il loop infinito, invece, implementato in Min_Mod [minimum_module] consiste nel generare via software quattro frequenze poi amplificate e trasmesse verso una lastra metallica le cui vibrazioni vengono percepite da alcuni microfoni collegati allo stesso laptop che visualizza le forme d'onda. La macchina diventa produttrice e fruitrice al tempo stesso dei suoni chiudendo un processo che dà l'impressione di essere autonomo, anche nell'allestimento autosufficiente realizzato. Questa oggettificazione dello strumento rappresenta una diversa prospettiva, in un certo senso anche pericolosa, in quanto rischia di concentrare l'attenzione sulla resa scenica dell'hardware e sulla sua estetica invece di rendere coscienti dei meccanismi del software, unico motore concettuale che conserva la sua capacità di ridisegnare temporaneamente la realtà.