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23.01.03 Lessig: impariamo dai fumetti giapponesi.
In un articolo pubblicato per il mensile economico Red Herring, Lawrence Lessig, autore del seminale libro 'The future of Ideas', spiega come i festival che celebrano i falsi e i plagi dei manga rendano il mercato ufficiale sempre più forte. Nel Sol Levante, infatti il 40 per cento delle pubblicazioni prodotte sono fumetti, che sviluppano il 30 per cento del fatturato totale. Ma il mercato del fumetto in Giappone è diviso in due tipi: quello dei lavori 'originali' e quello dei lavori 'amatoriali', che copiano spudoratamente i primi, sviluppando storie dagli sviluppi diversi, senza alcun tipo di autorizzazione. Questo tipo di fumetti, chiamati 'dojinshi' ha un vasto mercato che continua a crescere e le convention pubbliche sono fra gli eventi di maggior successo per il pubblico nipponico, radunando quasi mezzo milione di fan e 33.000 artisti ogni anno. Il mercato online si sta sviluppando proporzionalmente. Negli Stati Uniti l'importazione di questi materiali è illegale per ragioni di copyright. Lessig cita infine il lavoro di Salil Mehra, avvocato dell'University of Chicago. Egli dimostra come senza questa mole di lavoro prodotta dai fan il mercato dei manga sarebbe pressocchè inesistente, poichè nel regime di una 'attention economy', la chiave del successo è quella di riuscire a catturare l'attenzione dei clienti facendoli focalizzare sul prodotto. E il mercato dei dojinshi fa esattamente questo.