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Live City, Daniel Shiffman
09.03.05
Live City, città futurista interattiva.
Nell'opera Live City, l'artista di Baltimora Daniel Shiffman ci mostra una metropoli impercettibilmente pulsante, che si colora di luci nel momento in cui lo spettatore decide di partecipare al processo creativo. Inizialmente osserviamo una griglia formata da pixel in bianco e nero che nell'insieme ci fanno percepire l'immagine di un tipico profilo cittadino, un orizzonte costituito da grattacieli e da una larga strada con automobili che transitano, un paesaggio composito che muta lentamente ma costantemente, inquadrato giorno e notte. Nel momento in cui lo spettatore interviene sulla griglia cliccando in un punto qualsiasi, le immagini, filmate dalle telecamere sulla West Side Highway di New York City, sono rielaborate, per mezzo del software Processing, e implementate con altre immagini a colori: quelle delle caratteristiche luci al neon di Times Square. Partendo dal presupposto che ogni metropoli ci appare come un sistema complesso costituito da vari elementi individuali, ossia edifici, isolati, quartieri, automobili, pedoni, Shiffman realizza lo studio digitale di un ambiente che cambia continuamente, e, come le parti di una città prendono corpo e si muovono di fronte a noi nella quotidianità della vita reale, relazionandosi ognuna con i rispettivi elementi fisici circostanti, così simbolicamente ognuno di questi pixel interagisce con i pixel adiacenti. Lo spettatore può limitarsi a guardare questo processo che continua nel proprio equilibrio interno, ma può anche scegliere di arrivare a collidere con tale realtà, cliccando appunto sullo schermo, così come può attendere molto tempo prima di intervenire, o può farlo soltanto una volta o varie volte, ottenendo comunque effetti differenti. Si ha un'unica certezza: interagendo con il sistema, il sistema cambia. Nelle altre opere dell'artista, quali Mosaic, Reactive, Swarm e Timeframe, interpretazioni digitali interattive del movimento, Shiffman, per sua stessa ammissione, prende ispirazione dagli studi di Eadweard Muybridge, pioniere della cinematografia, fotografo e studioso del movimento umano e animale, (Galloping Horse 1878, Elephant Walking, 1887, Ascending Stairs e Descending Stairs, 1884-85, Movement of the hand, drawing a circe, 1887) - studi sul movimento successivamente ripresi nella pittura dal movimento Futurista, (per citarne almeno un paio: Boccioni, Dinamismo di un corpo umano, 1913 e Balla, Velocità di motocicletta). In Live City, richiamandoci alla memoria la scomposizione delle forme della città del Futurismo (ad esempio, Boccioni, La città che sale, 1911, Aleksandra Ekster, Città di notte, 1913), animata di giorno e di notte, in continuo movimento, con strade enormi e luci e automobili (altro simbolo della poetica futurista), Shiffman, lontano da un tipo di fotografia documentaria, consapevole che il linguaggio delle immagini digitali in movimento possa spingersi oltre un mero rispecchiamento della realtà, ci presenta uno dei temi peculiari della net art, quello dell'opera che si realizza e si integra con l'interazione del pubblico, il quale è proiettato all'interno dell'opera stessa e della sua dialettica artistica. Come già scriveva Boccioni: "in pittura porremo lo spettatore al centro del quadro facendolo cioè centro dell'emozione invece che semplice spettatore."
Eleonora Calvelli