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.hacktivism 19.10.05 Machine Identification Code Technology project. Le tecniche di controllo sono sfuggevoli per loro stessa definizione e usano tecnologie quasi invisibili per poter recuperare le informazioni utili all'identificazione e alla successiva repressione. Per far questo da diverso tempo le autorità preferiscono metodi indiscriminati, che facciano uno screening di massa, tentando di far passare la necessità di siffate pratiche come necessarie, e violando al tempo stesso la libertà e la privacy individuale. Uno degli ultimi casi riscontrati è quello del Machine Identification Code Technology project studiato e divulgato dall'Electronic Frontier Foundation. Lo studio rivela i metodi che le industrie di stampanti sono state costrette ad implementare, inserendo codici invisibili ad occhio nudo che identificano univocamente la macchina che li ha prodotti, e quindi il suo possessore. L'EFF ha elaborato delle dettagliate tabelle di decodifica che permettono di ricostruire i significati espressi da una matrice di puntini gialli, solitamente visibili solo con un microscopio. Oltre ad invitare gli utenti a stampare ed inviare appositi fogli di prova per estendere i test il più possibile, l'organizzazione fornisce un elenco delle stampanti incriminate e di quelle, invece, non dotate di questo tipo di meccanismo, oltre ad un software web che permette di decodificare online la matrice di puntini 'segnaletici' ricostruendo quelli prodotti dalla propria stampante. Tutti strumenti che servono non solo ad estendere la coscienza di questi abusi, ma anche a catalizzare attenzione e sforzi per contrastarli efficacemente. |