29.10.04 Melt, il caldo tocco telematico.
Il 'punto di contatto' nelle comunicazioni telematiche, ossia la sensazione di essere vicinissimi ad un'entità vera o presunta, è un fattore solo apparentemente aleatorio, che in realtà si rivela decisivo nel coinvolgimento dell'utente. Esso caratterizza quindi i rapporti, il livello di una simulazione così come il batticuore di un'intesa celebrata con i caratteri tutti uguali della posta elettronica. Tanto più, quindi, alle azioni metaforiche corrispondono reazioni attendibili, tanto più l'intensità della comunicazione cresce. Recentemente segnalato dal blog di Turbulence, Melt è un'installazione d'arte telematica che ha unito qualche tempo fa i visitatori del Le Fresnoy Studio National des Arts Contemporains a Lille in Francia con il Banff Centre for the Arts in Canada. Realizzata da Slavica Ceperkovic e Nicholas Stedman consisteva nel rilevare una presenza tattile in un tavolo posto nell'istituzione transalpina, attivando di conseguenza alcuni sensori dall'altra parte dell'oceano, capaci di sciogliere alcuni pezzi di ghiaccio alzando la temperatura di alcune resistenze. In questo modo la materia veniva scolpita creando forme difficilmente prevedibili, e collettivamente create. La casualità del risultato non scalfisce l'importanza del 'tocco', percepita dal visitatore. Esso sintetizzava il senso più istintivo per conoscere (il tatto) con la gratificazione indotta dal vedere generata un'azione visibile a così grande distanza.