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.art 14.05.02 Metapet, videogame art di lavoratori modificati geneticamente. Il 15 maggio viene lanciato a Los Angeles 'Metapet', un on-line game creato da Natalie Bookchin con Jin Lee, Cathy Davies e Mark Allen. Si tratta del primo, autoproclamatosi 'transgenic virtual pet game', un gioco di strategia ambientato in un'azienda di biotecnologie del futuro, in cui il giocatore deve scegliere quella che preferisce oltre ad un 'Metapet', ossia un essere umano modificato alla maniera di 'Nexus 6' in Blade Runner. La modifica subita consiste nell'impianto di un gene dell'obbedienza ottenuto da un cane addestrato, che è il fattore determinante per ottenere una nuova classe di lavoratori più fedeli e produttivi di quella precedente. Le istituzioni prese di mira in questa rappresentazione sociale ed economica sono principalmente tre, e cioè l'industria delle biotecnologie, l'industria dei videogame e la 'cultura aziendale' in senso lato. Il sarcasmo nei confronti delle tecniche becere d'incentivo alla produzione da parte delle ultime generazioni di responsabili del personale, viene sdrammatizzato, e quindi reso ancora più efficace, dal gioco, rendendo plausibile una situazione estrema di lavoratori sottomessi geneticamente e irretiti da chi vuole da loro solo il massimo profitto. Ma il giocatore scoprirà che anche affinando l'alternarsi del bastone e della carota, ciò potrebbe non bastare a tenere sotto controllo il metapet, e che i lavoratori sono ancora comunque capaci di dimettersi, formare una start-up oppure organizzare un sindacato. La disumanizzazione della vita corporativa è messa in scena, il paradosso potrebbe essere giocarla dal proprio posto di lavoro... Va segnalato infine che all'interno di Metapet ci sono anche minigames realizzati da Amy Alexander, Davis & Davis, Carmin Karasic, Jeff Knowlton, Anne-Marie Schleiner, Naomi Spellman, Karl Mihail, T. Kim-Trang e Paul Vanouse. |