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22.02.02 Mitnick incontra una sua vecchia vittima.
Dieci anni dopo ci sono state strette di mano e risate fra Kevin Mitnick e Shawn Nunley, l'impiegato della Novell che all'epoca subì un classico schema di social engineering, permettendo a Mitnick di conoscere particolari importanti sul software aziendale. Mitnick stesso infatti era interessato alle tecniche di login per poter piazzare alcune backdoor, e fece finta di essere un'impiegato in vacanza con la necessità di un account per svolgere una parte di lavoro dal suo notebook. Nunley chiese solo di lasciare un messaggio nella sua casella vocale al lavoro, come prova della richiesta in caso di noie col suo capo, ma in realtà in questo modo avrebbe potuto anche verificare la corrispondenza della voce. Il celebre hacker a sua volta aveva già cambiato il messaggio della sua vittima attraverso un'altra telefonata con cui aveva ottenuto la password che gli serviva. Nunley così creò l'account in buona fede, ma quando vide che Mitnick attraversava tutto il network trasferendo file, si rese conto che c'era qualcosa di sbagliato. Dopo la comprensibile rabbia, l'impiegato della Novell percepì che le accuse mosse cominciavano ad essere esagerate e offrì il suo aiuto agli avvocati della difesa, definendo oggi le abilità del suo ex nemico 'performance art'. Mitnick ora sta scontando in libertà provvisoria la pena che terminerà nel gennaio del 2003. Può usare un telefono cellulare, ma non può usare email o il web, oltre a non poter trarre profitti dal raccontare la sua storia fino al 2010. Ora sta scrivendo un libro dai contenuti tecnici che si chiama 'The Art of Deception'.