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09.09.04
Money Plus, filosofia estratta da Google.
Il senso comune tende sempre più a percepire Google come l'archivio aggiornato dell'intera rete, ossia di buona parte dello scibile. ƒ noto che si è molto distanti dalla realtà, per non parlare dei metodi di ranking, che di fatto esaltano solo i siti di dimensioni medio-grandi e molto popolari. Ciononostante la ricerca con Google prende sempre più la forma dell'interrogazione di un oracolo, da cui ci si aspetta risposte non sempre precise, ma inequivocabilmente attendibili. Inoltre le ricerche tramite il mastodontico motore hanno un'intrigante fascino della scoperta, col culmine nell'attimo che precede la visualizzazione dei risultati, in cui l'attenzione è caricata di attese sciolte pochi secondi dopo. Money Plus di Peter Cho, incarna molte di queste componenti, visualizzando nella forma di un'installazione ricerche fatte in tempo reale che hanno come cardine la parola 'money' a cui si aggiungono i termini più vari (come 'money+happiness', per esempio). Lo spazio 'tipografico' in dinamico movimento mostra il flusso delle citazioni dalle pagine trovate, tracciando un percorso possibile e coerente nel vastissimo spazio delle informazioni archiviate dal motore di ricerca, ma è il termine usato come fulcro che riesce a generare la sua propria filosofia fittizia. Un pensiero distribuito e collettivo si concretizza nella mappatura verbale di informazioni afferenti, e il 'denaro' diventa il centro di una spirale infinita di riflessioni filosofiche sul mondo.