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.hacktivism 28.03.06 Movie Mapper: The Brand Hype Database. Se guardassimo con l'occhio smaliziato degli spettatori odierni un film come 'Colazione da Tiffany', penseremmo legittimamente alla smodata quantità di denaro che la gioielleria newyorkese avrebbe dovuto pagare per essere citata nel titolo. Esiste tuttavia una differenza sostanziale tra il business cinematografico degli anni '60 e quello contemporaneo: nel 1961, infatti, Tiffany non scucì un dollaro per pubblicizzare il suo brand, mentre ora il posizionamento dei prodotti nei film è una delle maggiori forme di guadagno per una pellicola. Il fenomeno è talmente interessante che Matt Sohar, insieme al suo team della Concordia University di Montreal, ha dato vita al progetto Movie Mapper: The Brand Hype Database. Si tratta di una risorsa online, comprendente articoli, video e riferimenti bibliografici, il cui tool principale è un database che consente una ricerca rapida attraverso numerosi titoli sul posizionamento dei prodotti nelle pellicole cinematografiche. Movie Mapper è stato pensato come un database collaborativo come Wikipedia, cui tutti gli utenti possono contribuire aggiungendo record in maniera dinamica. Per riconoscere un posizionamento, e quindi segnalarlo a Brand Hype, occorre che il prodotto sia sullo schermo per più di due secondi, che venga nominato oppure usato da uno dei protagonisti, e che la marca sia ben visibile e riconoscibile. A prescindere dalla sua valenza nei media studies, l'utilità di un simile progetto consiste nello smascherare una pratica non dichiarata e per questo disonesta. Grazie alla dimensione diacronica del cinema, infatti, la pubblicità può colonizzare il tempo collocando un prodotto tanto nel passato quanto nel futuro, come se questo fosse sempre esistito. Il Movie Mapper è perciò un utile tool che consente a noi novelli Truman distinguere tra show e mondo reale. Valentina Culatti |