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11.06.02 Falsi mp3 per screditare i network p2p.
Incappare in un brano musicale di qualità inascoltabile nelle reti p2p non è così inusuale, così come trovare trovare file i cui contenuti non corrispondono per nulla all'artista e al titolo indicati nel nome. Ma da un po' di tempo sono diversi gli episodi quantomeno dubbi che si possono riscontrare scaricando questo tipo di files. Da quando è stato distribuito il nuovo album di Eminem (The Eminem Show), che si è diffuso a macchia d'olio già prima che arrivasse nei negozi, su Audiogalaxy e Grokster, infatti, si trovano strani agglomerati di dati sonori. Alcuni sono costituiti esclusivamente di loop del ritornello, altri alternano musica a 'buchi' di silenzio. Circa la metà delle tracce hanno contenuti diversi, e va notato che un caso simile si era verificato per l'anticipatissimo singolo dello stesso artista. Tutto fa però pensare ad una strategia 'pesante' della Interscope, l'etichetta di Eminem, per screditare i network peer-to-peer. Innanzitutto la qualità di questi files è di tutto rispetto, oltre ad un articolo del Los Angeles Times, che accreditava la label di questa pratica. Già la Evolution Controlled Creations (EEC), una piccola etichetta in cerca di fortuna aveva messo in pratica questa tattica tempo addietro, diffondendo le proprie tracce come se fossero inediti dei Nirvana, mentre i canadesi Barenaked Ladies mettevano in giro file con un intro dei loro nuvoi brani e poi uno spot letto dal cantante. Va segnalata anche la la MediaDefender, azienda il cui scopo è farsi pagare per attivare molti download contemporanei di un brano rendendolo inaccessibile. E il mascherare brani fasulli con titoli attendibili è pure incoraggiato apertamente dalla RIAA, sebbene alla lunga questa pratica è ben lungi dall'essere vincente, grazie alla diffusione progressiva di altre copie di files condivisi, fenomeno che è davvero difficile fermare.