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14.02.01 Napster: la commedia continua.
Secondo alcuni esperti legali, dopo la sentenza di ieri potrebbe essere stabilita una mega multa contro Napster, simile a quella inflitta tempo fa a mp3.com. Si ipotizzano cifre come 100.000 dollari di risarcimento per ogni cd copiato, il che porterebbe Fanning (nella foto) e soci alla bancarotta. Una stima di Webnoize parla di 3 miliardi di brani di traffico solo nel mese di gennaio. Altra possibilità potrebbe essere l'obbligo di segnalare alle etichette la presenza di loro brani, le quali potrebbero chiedere a loro volta il blocco degli utenti incriminati. Anche Rob Glaser della Real Networks canta vittoria "C'è una grande domanda per contenuti a pagamento. I 150.000 abbonati al nostro servizio Golden Pass di Real Player lo dimostrano." E mentre anche la Microsoft scende in campo con il suo sistema di protezione incluso nel prossimo Windows (ci sarebbe già da ridere visti i precedenti sulla sicurezza dell'azienda), anche Jim Cady presidente della Rio, produttrice dei relativi player mp3, nasconde la testa sotto la sabbia: "Secondo un recente sondaggio solo il 10 per cento della nostra utenza utilizza Napster". Quanto al congresso americano, tutti si trincerano dietro la difesa del Digital Millennium Copyright Act, unico inutile atto che non riesce a stare dietro alle evoluzioni tecniche della rete. E pure Peter Gabriel rappresentando gli Artists Against Piracy dice che è necessario un 'giusto compenso' per ogni traccia, pena il fallimento di molti artisti. Ma i 58 milioni di utenti di Napster che ne pensano? Stando ai messaggi sulle chat ci sono solo due ovvie e naturali preoccupazioni: sfruttare il canale finchè è possibile e trovare presto un'altro programma+protocollo per scambiarsi i brani in un altra maniera.