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07.03.01 Napster, sentenze e piattaforme.
Eccola finalmente la sentenza tanto attesa. Come in una puntata di Beutiful, non risolve nulla, ma apre solo nuovi filoni narrativi. L'ingiunzione infatti dice che ogni volta che l'industria discografica segnala un brano protetto dal diritto d'autore, Napster ha tre giorni di tempo per toglierlo dai suoi server. Soddisfazione della RIAA, che forse fa finta di non capire che ora può cominciare un 'name game' all'ultimo sangue, in cui i file possono chiamarsi SantaVergine invece che Madonna e DucaBianco invece che Bowie. Intanto sul fronte degli 'altri', finalmente qualcuno ha rispolverato un'idea che avevamo lanciato l'estate scorsa. Matt Goyer di Fairtunes.com (il sito che raccoglieva donazioni volontarie per gli artisti presenti su Napster) ha lanciato l'idea di spostare server per lo swapping musicale su Sealand, la piattaforma dalla giurisdizione indipendente (dichiaratasi principato) in acque internazionali. Basterebbero 10 dollari all'anno da parte di 1500 persone per sostenere ad occhi chiusi le spese...