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.art 27.02.02 Net art per Amnesty International. 'Shine' raccoglie le opere di net art di dodici artisti per celebrare i 40 anni di attività di Amnesty International. Tutti i lavori afferiscono al tema, 'light', come la luce della candela che contraddistingue il logo dell'associazione umanitaria, e sono: 'Wake' di Gary Simmons, in cui parte dell'opera viene mostrata al passaggio del mouse e scompare al suo allontanamento, 'Solo, Saw, Sol, Swirl' di Sol Sax, immagini su turntable, 'Revelation 1.0 ' di Mark Tribe che riporta il sito di Amnesty nella sua pura estetica, ossia lasciandone solo le foto e i blocchi di colore, 'Sequencer 1.0' di Leo Villareal, 'Stop' di Shu Lea Cheang che in uno stretto bianco e nero parla della solidarietà alla Coalition of Women for Peace, 'What do we want?' di Nancy Davenport; 'May Pop' di Fischerspooner un giardino in fioritura pilotata (nell'immagine), 'Window' di Fakeshop un bombardamento caotico di immagini stridenti con notizie americane e arabe in audio/video, 'Amnesty Videoharp' di Hexstatic con alcuni campioni vocali significativi dello spirito di Amnesty, 'Singular' di Danny Hobart, 'One Potato' di Christine Lukas immagini e testi evocativi di esperienze quotidiane con brandelli di memoria che si mischia col presente e un interfaccia da nuovo dagherrotipo, e infine 'Streaming Conscience' di Maciej Wisniewski, un'applicazione di Netomat (il browser che stravolge la visione dei siti) alle pagine web dell'associazione umanitaria. Il tutto per supportare la nuova campagna di email di Amnesty. |