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.art 10.02.06 One Free Minute, mobile freedom of speech. Sessanta secondi per dar voce ai propri pensieri, sentimenti o qualunque altra cosa un individuo senta la necessità di comunicare nel raggio di 50 metri dalla posizione di One Free Minute, scultura mobile ideata da Daniel Joliffe, che si offre al pubblico come possibilità espressiva senza limiti garantendo, per chi lo richiedesse, assoluto anonimato. Infatti, l'artista, oltre a pubblicare sul proprio sito un elenco dettagliato delle località e delle date in cui si potrà avvicinare la scultura, offre la possibilità di lasciare un messaggio sulla segreteria della macchina che lo riproporrà, secondo un criterio rigorosamente casuale, durante una delle sue performance cittadine. Il progetto non rivendica qualità di particolare originalità o innovazione, ma piuttosto offre, consapevolmente, un interessante spunto di riflessione sulle dinamiche comunicative innescate dall'uso ormai più che massificato del telefono cellulare mettendo in luce la dicotomia sempre più esasperata che caratterizza l'impiego del mezzo. Infatti se da un lato la possibilità di mantenere la rete di relazioni indipendentemente dagli spostamenti individuali rappresenta una conquista, dall'altro la vita privata viene messa in piazza, 'i panni sporchi' si lavano in pubblico, l'effetto cimice, contro il quale One Free Minute polemizza apertamente offrendo libertà di parola senza pagare il prezzo della rintracciabilità, domina su tutti con buona pace della privacy che lascia il posto ad una serie di controlli arbitrari e, quando va bene, di auscultazioni involontarie che coinvolgono chiunque si trovi a portata di voce. Francesca Tomassini |