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Vores Øl (Our Beer), Superflex
24.06.05
Vores Øl (Our Beer), la birra open source.
Niente a che vedere con Mecca Cola & Co, bibite frizzanti che si piazzano sul mercato come prodotti alternativi al monopolio statunitense arrivando in taluni casi anche a devolvere percentuali dell'incasso a organizzazioni umanitarie. La danese Vores Øl (Our Beer) elimina alla radice la questione della merce dal marchio esclusivo e ne pone un'altra, decisamente più evoluta: come riscrivere le dinamiche socio-economiche mondiali nell'ottica della condivisione dei sorgenti. Bypassando il problema dell'accesso al prodotto finito, gli artefici - studenti della IT-University di Copenhagen in collaborazione con Superflex pubblicano prodotto e marchio sotto Creative Commons license. Il che significa che chiunque può preparare o modificare la ricetta di questa birra perché ne sono resi noti elementi e procedure di produzione. Libertà di utilizzo significa anche libertà di trarne profitto economico, per cui si possono tranquillamente vendere sia l'originale che le eventuali derivate, purché sempre rilasciandole sotto la stessa licenza "Attribution & Share Alike" nonché esplicitando gli autori della birra madre (oggi alla sua prima release). Il ragionamento che sta alla base di questo modo di procedere è lo stesso che muove la comunità hacker mondiale, ma anche le migliori operazioni di attivismo artistico che utilizzano la rete e il suo modello per ottenere degli effetti performativi come valore aggiunto nella vita di ogni giorno. In questo caso il valore aggiunto della Vores ø;l, oltre al suo gusto pieno ottenuto miscelandovi del Guaranà, è indicato dagli autori prendendo a prestito la celebre definizione di Richard Stallman <>. Oggi invece di free software crea meno confusione parlare di open source, ma il significato è lo stesso, ossia libertà di sviluppare un discorso, libertà di ricerca, impegno e non mera gratuità.
Francesca Colasante