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paraSITE, Michael Rakowitz
17.12.04
paraSITE, politico e fisico riuso energetico.
Se l'hacking più celebrato è quello che trova una soluzione tecnica e concettuale elegante ad un problema, tutta la pratica del riuso intelligente di risorse, nei fatti, è capace di rompere il mortale ciclo del consumo, implementando, quindi, un 'hack' a questo stesso ciclo, che consente al contempo di sfruttare più naturalmente le risorse e di non danneggiare l'ecosistema con l'immissione continua di scarti più o meno velenosi. Anche i parassiti sono parte di questo processo, in quanto capaci di alimentare la loro economia vitale a scapito di un altro organismo, ma senza che questo comporti un diretto inquinamento dello stesso. paraSITE di Michael Rakowitz è un progetto che assembla ripari gonfiabili per homeless e barboni, alimentati dall'aria espulsa dai motori dei sistemi di ventilazione esterni (da cui attingono tramite una 'bocca' adattabile), a volte sfruttata dagli homeless per riscaldarsi. Chiuse, queste fantasiose unità abitative da strada, possono essere messe in una busta o in uno zainetto, mentre gonfiate offrono riparo e una superficie morbida su cui sdraiarsi. Quest'opera sposa brillantemente le regole del parassitismo ad una pratica politica, collegando i due temi in una inestricabile unione che scoperchia il paradosso dello spreco e dell'indifferenza. Il lavoro dell'artista non vuole dichiaratamente rappresentare una soluzione, ma una sfida simbolica che rende visibile architetturalmente il problema dei senzatetto, soprattutto nelle sue abnormi dimensioni a cui è arrivato negli opulenti Stati Uniti, e ne fa uno 'statement' politico inevitabile per lo sguardo. L'eccellente strategia di comunicazione che il progetto adotta pungola chiunque a confrontarcisi, e impedisce drasticamente la marginalizzazione silente, amplificando visivamente, come afferma lo stesso autore "la problematica relazione fra chi possiede una casa e chi no."